Wystan Hugh Auden (1907-1973) fu sicuramente una delle
figure principali degli anni Trenta e uno dei più importanti poeti inglesi del
Novecento. Intelligente, colto e dotato di un'ironia sottile, egli possedeva
un'eccezionale abilità tecnica che gli permetteva di scrivere in forme e stili
diversi. Determinanti sulla sua opera furono le influenze di Freud, che gli
ispirò un'analisi psicanalitica dei mali sociali contemporanei, e di Marx, che
si riflesse nell'impegno politico, nelle simpatie per i movimenti della
sinistra (con gli amici S. Spender e C.D. Lewis formò in quegli anni una sorta
di triumvirato della sinistra inglese) e nella convinzione che l'arte dovesse
essere messa al servizio delle idee politiche. Sostenitore accanito dell'inalienabilità
della libertà dell'uomo, era convinto che il compito del poeta fosse quello di
parlare a favore dei più deboli e degli oppressi e contro il pericolo delle
dittature fasciste e naziste, proprio allora trionfanti. Pubblicate nella sua
prima fase di attività poetica, il cosiddetto "periodo inglese",
furono la raccolta Poems (Poesie, 1930), The dance of death (La danza della
morte, 1933) e Look, stranger! (Ehi, quell'uomo!, 1936), che offrivano una
sorta di analisi clinica della scena contemporanea, osservata appunto con
ottica marxista e freudiana. La sua denuncia al conformismo, ai pregiudizi,
alla superficialità della vita borghese era espressa in una poesia che
alternava i ritmi più elevati e quelli della lingua colloquiale. Con l'amico C.
Isherwood scrisse anche i drammi teatrali The dog beneath the skin (Il cane
sotto la pelle, 1935) e On the frontier (Alla frontiera, 1938). Nel 1937 si
recò in Spagna e partecipò alla guerra civile a fianco dei repubblicani. Nel
1938 sposò Erika, figlia dello scrittore tedesco Thomas Mann, e nel 1939 si
trasferì negli Stati Uniti. Questa partenza fu criticata perché molti la
considerarono un tradimento; ma Auden spiegò che la vera condizione del poeta
nella società contemporanea era quella di rimanere solo e anonimo nel mezzo
della folla: "Ogni poeta rimane solo". Questa data segnò anche un
cambiamento nella sua opera: da allora la sua poesia si fece sempre più
meditativa e filosofica (New year letter, Lettera per l'anno nuovo, 1941; For
the time being, Per il momento, 1945 e The age of anxiety, L'età dell'ansia,
1947). L'influenza di Marx venne sostituita da quella di Kierkegaard e suoi
problemi principali diventarono quelli religiosi, il problema del peccato e la
salvezza; la fede religiosa e l'amore, un amore cristiano, sembravano l'unica
soluzione ai mali del mondo, un mondo, secondo Auden, afflitto da una profonda
nevrosi, che si manifestava con un senso di frustrazione, paura e ansia,
paralizzando la fonte stessa della vita e della creatività. Il "Nemico"
di cui spesso Auden parla è questa nevrosi a cui egli oppone l'idea del
"Guaritore", ovvero l'amore, l'unica forza in grado di permettere
all'uomo una fuga dalla solitudine e una maggiore partecipazione alla realtà. Auden
fu un poeta decisamente antiromantico e antisentimentale e le sue composizioni
migliori sono quelle in cui i temi più seri vengono trattati con ironia e
distacco, evidenziando una grande capacità di analisi. Liberamente
tratto da Sapere
Alla fine il segreto viene fuori
Alla fine il
segreto viene fuori,
come deve succedere ogni volta,
è matura la deliziosa storia
da raccontare all'amico del cuore;
davanti al tè fumante e nella piazza
la lingua ottiene quello che voleva;
le acque chete corrono profonde,
mio caro, non cè fumo senza fuoco.
Dietro il morto in fondo al serbatoio,
dietro il fantasma sul prato del golf,
dietro la dama che ama il ballo e dietro
il signore che beve come un matto,
sotto l'aspetto affaticato,
l'attacco di emicrania e il sospiro
c'è sempre un'altra storia,
c'è più di quello che si mostra all'occhio.
Per la voce argentina che d'un tratto
canta lassù dal muro del convento,
per l'odore che viene dai sambuchi,
per le stampe di caccia nell'ingresso,
per le gare di croquet in estate,
la tosse, il bacio, la stretta di mano,
c'è sempre un segreto malizioso,
un motivo privato tutto questo.
da "La verità, vi prego, sull'amore"
come deve succedere ogni volta,
è matura la deliziosa storia
da raccontare all'amico del cuore;
davanti al tè fumante e nella piazza
la lingua ottiene quello che voleva;
le acque chete corrono profonde,
mio caro, non cè fumo senza fuoco.
Dietro il morto in fondo al serbatoio,
dietro il fantasma sul prato del golf,
dietro la dama che ama il ballo e dietro
il signore che beve come un matto,
sotto l'aspetto affaticato,
l'attacco di emicrania e il sospiro
c'è sempre un'altra storia,
c'è più di quello che si mostra all'occhio.
Per la voce argentina che d'un tratto
canta lassù dal muro del convento,
per l'odore che viene dai sambuchi,
per le stampe di caccia nell'ingresso,
per le gare di croquet in estate,
la tosse, il bacio, la stretta di mano,
c'è sempre un segreto malizioso,
un motivo privato tutto questo.
da "La verità, vi prego, sull'amore"
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