martedì 17 gennaio 2017

Invito



Le note musicali di Andrea Socci, le voci di Paola Barletta, Giulio Biancifiori, Ermanno Crescenzi, Arcangela Contessa,   ispirate dall’amore per il creato degli indiani d’America, vi condurranno, attraverso impressioni ed emozioni sui capisaldi del vivere, a quell’amore che muta l’io ed il tu in quel noi che perpetua la vita.

giovedì 12 gennaio 2017

Charles Perrault





Charles Perrault, l'autore di Cappuccetto rosso, La bella addormentata e Cenerentola era nato il 12 gennaio 1628 a Parigi e prima di dedicarsi alla scrittura, era un avvocato. Di famiglia ricca e altoborghese, studiò infatti nelle scuole migliori di Francia, si laureò in Legge, dedicandosi in seguito ai servizi statali. Fu anche grazie a lui che venne fondata l'Accademia delle Scienze di Francia. La sua produzione letteraria non è stata particolarmente originale, ma è a lui che dobbiamo, ben 200 anni prima dei fratelli Grimm, la prima e più importante raccolta di fiabe in poesia e prosa tratte dalla tradizione orale europea.
 Nel 1695, all'età di 67 anni, scrisse infatti la raccolta "Storie e racconti dei tempi passati, con la morale" (Histoires ou contes du temps passé, avec des moralitez), più note col titolo di "Racconti di Mamma Oca" (Contes de ma mère l'Oye). Si tratta di una serie di racconti morali progettati per indurre il lettore a riflettere sui dilemmi presentati ai protagonisti delle fiabe. 
Le più famose sono La belle au bois dormant (La bella addormentata nel bosco), Le petit chaperon rouge (Capuccetto rosso), Le chat botté (il gatto con gli stivali), Cendrillon (Cenerentola), Le petit poucet (Pollicino), Peau d'asne (Pelle d'asino), Riquet à la houppe (Enrichetto dal ciuffo). Il libro ebbe un enorme successo e venne tradotto in tutta Europa, fondando il nuovo genere delle fiabe. I suoi racconti e alcune delle sue favole influenzarono le versioni tedesche scritte dai fratelli Grimm nel '800. 
Non tutte le fiabe, così come le conosciamo, sono quelle "originali" di Perrault. Prendiamo per esempio Cappuccetto Rosso. La versione di Perrault finisce drammaticamente quando la bambina viene mangiata dal lupo. Senza cacciatori salvifici e tagli nella pancia del lupo. Ma con la morale lapidale: non fidarsi degli sconosciuti.
 Anche la Bella addormentata è un mix tra l'originale di Perrault (che a sua volta si faceva a un racconto orale che risaliva al 14° Secolo) e la versione dei fratelli Grimm. 
 Le continue riscritture delle fiabe raccolte dalla tradizione, alle quali si adattarono Perrault e anche i Grimm, avevano lo scopo di addolcire i racconti per evitare coinvolgimenti emotivi e cattivi esempi ai bambini della società borghese. Non però senza creare altre vittime: la figura della matrigna cattiva deriva dal fatto che i racconti originali di mamme naturali ostili verso i propri figli erano da censurare per la morale puritana. La colpa doveva essere delle seconde mogli.
 Le fiabe, originali o rimaneggiate, hanno schemi fissi. Si differenziano dai miti per il fatto che questi servono di solito a impreziosire le origini di un popolo o di uno Stato, o a legittimare i principi etici delle religioni. Le fiabe, invece, non rientrano nella sfera istituzionale, ma restano nell’ambito dell’esperienza e della morale popolare.
                                                                                                                              
Liberamente tratta da Focus

mercoledì 11 gennaio 2017

- Vicente Huidobro -

 
 

  Poeta cileno (Santiago 1893 - ivi 1948). Studiò presso i gesuiti e a 17 anni pubblicò il primo libro di poesie, Ecos del alma. Nel 1916, recatosi a Parigi, venne a contatto con le nuove correnti estetiche; frutto di questa esperienza è l'Arte poética, nella quale elaborò una nuova concezione della poesia denominata creazionismo, che prevede il completo di stacco dell'artista da ogni forma di imitazione e descrizione e il ricorso alle facoltà inventive. Per Huidobro l'opera d'arte deve costituire una nuova realtà, viva e rappresentativa per sé stessa, quanto qualunque altro elemento della natura. Trasferitosi in Spagna nel 1918 si unì al gruppo ultraista. La sua opera esercitò notevole influsso sulle lettere ispanoamericane, sebbene buona parte della sua produzione sia da ascriversi alla letteratura francese. In francese sono infatti Horizon carré (1917), Tout à coup, ecc.; in spagnolo scrisse Ecuatorial (1918), Vientos contrarios (1926), Altazor (1931; scritto nel 1919), Temblor de cielo (1931), La próxima (1934), Ver y palpar (1941), El ciudadano del olvido (1941), Últimos poemas (1948). Riflesso delle sue teorie d'avanguardia è Mio Cid Campeador (1929).
 
 
 
 
El mar es un azar
Affido questi sei versi alla mia bottiglia nel mare
con il segreto proposito che un giorno
giunga ad una spiaggia quasi deserta
e un bambino la trovi e la stappi
e invece che versi estragga piccole pietre
e aiuti e ammonimenti e lumache.

Foto di domenica 6 Novembre