sabato 28 giugno 2014
venerdì 27 giugno 2014
Fontane
… E l'acqua fa da vera padrona in una particolare forma
d'arte: quella delle fontane. Insomma, quanti scultori famosi si sono impegnati
a costruire fontane che ancora oggi ( o
forse ancor di più oggi) guardiamo stupiti
per la loro bellezza !
Fontana di Trevi Bernini
La fontana dei quattro fiumi Bernini
Bracaccia Bernini
Fontana di Nettuno a Tivoli Bernini
Fontana delle Naiadi Mario Rutelli
Fontana di Eolo Vanvitelli
L'acqua come fonte d' ispirazione pittorica
Battesimo di Cristo Giotto
La nascita di Venere di Sandro Botticelli
Amor sacro e amor profano di Tiziano
(Venere e Proserpina, assistono
l’amorino che miscela l’acqua contenuta nello scrigno-sarcofago
trasformando la
morte in vita)
Narciso di Caravaggio
Boulogne sur mer di Manet
Impression soleil levant di Monet
Ila e le ninfe di J.W. Waterhouse
Ophelia di J.W. Waterhouse
lunedì 23 giugno 2014
DA NON PERDERE
Una conferenza per guardare , accompagnati da un esperto, alcuni dipinti di pregio, ubicati nella chiesa di San Giovanni
a San Gemini.
Tra questi, una “ fotografia” del 1639 che racconta il matrimonio tra la figlia di Giannantonio II duca di San Gemini e Costanza Savelli, Donna Giustiniana Orsini , con Ferdinando Orsini IV duca di Bracciano, a cui Donna Giustiniana portò in dote il ducato di San Gemini, che venne poi annesso a quello di Bracciano.
Tra questi, una “ fotografia” del 1639 che racconta il matrimonio tra la figlia di Giannantonio II duca di San Gemini e Costanza Savelli, Donna Giustiniana Orsini , con Ferdinando Orsini IV duca di Bracciano, a cui Donna Giustiniana portò in dote il ducato di San Gemini, che venne poi annesso a quello di Bracciano.
mercoledì 18 giugno 2014
Napoli- Anna Laura Bobbi
NAPOLI
Affonda i denti dentro alla musica
serra mascelle intorno alle ossa
che le finiscono di spolpare
tra il vulcano gendarme
la distesa di fumarole
le dita allungate del mare.
Dalle piazze accatastate
serpeggiano lamiere
ma si affaccia istantaneo
e ti ammalia
uno scorciare di senso
briciole umane in risacca
e senti che ti palpita dentro
quella smania di discesa
fame di aria, di luce
ti ruzzola in gola
ti vorresti intrufolare
in mezzo alle
scintille d'acqua che consumano il frastuono.
Riconsegnate le voci di un sogno,
saliva il silenzio del mare.
Seduta alla finestra di uno scoglio
mi dipingevo Napoli:
un pescatore
quattro scugnizzi nel gioco della barca
a torso nudo un uomo al primo sole
la scia di un naviglio si allunava
nel cielo rovesciato.
Silenti i mandolini,
evaporati i cumuli di rifiuti
dell'acqua, del macigno e del dolore
dai vicoli affollati si issava odore di gente
impensierita nei patti col futuro.
Il mondo è una città del mare
dolenza colore furore sfinimento coscienza fremito.
Napoli come il gatto ha sette vite da vivere,
Anna Laura Bobbi da "Mitica Futura"
Venezia- V. Cardarelli
SETTEMBRE A VENEZIA
Già di settembre imbrunano
a Venezia i
crepuscoli precoci
e di gramaglie
vestono le pietre.
Dardeggia il
sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei
mosaici ed accende
fuochi di
paglia, effimera bellezza.
E cheta, dietro
le Procuratìe,
sorge intanto la
luna.
Luci festive ed
argentate ridono,
van discorrendo
trepide e lontane
nell'aria fredda
e bruna.
Io le guardo
ammaliato.
Forse più tardi
mi ricorderò
di queste grandi
sere
che son leste a
venire,
e più belle, più
vive le lor luci,
che ora un po'
mi disperano
(sempre da me
così fuori e distanti!)
torneranno a
brillare
nella mia
fantasia.
E sarà vera e
calma
felicità la mia.
martedì 17 giugno 2014
Trieste e Genova: U.Saba e D. Campana
Trieste
"Ho attraversato tutta
la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e
vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni
parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva."
Umberto Saba
Genova
Poi che la nube si fermò nei cieli
Lontano sulla tacita infinita
Marina chiusa nei lontani veli,
E ritornava l’anima partita
Che tutto a lei d’intorno era già arcana
mente illustrato del giardino il verde
Sogno nell’apparenza sovrumana
De le corrusche sue statue superbe:
E udìi canto udìi voce di poeti
Ne le fonti e le sfingi sui frontoni
Benigne un primo oblìo parvero ai proni
Umani ancor largire: dai segreti
Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare
Bianco nell’aria: innumeri dal mare
Parvero i bianchi sogni dei mattini
Lontano dileguando incatenare
Come un ignoto turbine di suono.
Tra le vele di spuma udivo il suono.
Pieno era il sole di Maggio.
Lontano sulla tacita infinita
Marina chiusa nei lontani veli,
E ritornava l’anima partita
Che tutto a lei d’intorno era già arcana
mente illustrato del giardino il verde
Sogno nell’apparenza sovrumana
De le corrusche sue statue superbe:
E udìi canto udìi voce di poeti
Ne le fonti e le sfingi sui frontoni
Benigne un primo oblìo parvero ai proni
Umani ancor largire: dai segreti
Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare
Bianco nell’aria: innumeri dal mare
Parvero i bianchi sogni dei mattini
Lontano dileguando incatenare
Come un ignoto turbine di suono.
Tra le vele di spuma udivo il suono.
Pieno era il sole di Maggio.
Dino Campana
venerdì 13 giugno 2014
Fernando Pessoa
Magnificat
Quando passerà
questa notte interna, l'universo,
e io, l'anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall'essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!
e io, l'anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall'essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!
lunedì 9 giugno 2014
venerdì 6 giugno 2014
ALEXANDER PUSKIN
Ti amai
Ti amai, anche se forse
ancora non è spento
del tutto l'amore.
Ma se per te non è più tormento
voglio che nulla ti addolori.
Senza speranza, geloso,
ti ho amata nel silenzio e soffrivo,
teneramente ti ho amata come
-Dio voglia- un altro possa amarti.
giovedì 5 giugno 2014
Federico García Lorca -
Ho paura di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e l’accento
che di notte mi mette sulla guancia
la rosa solitaria del tuo alito.
Mi addolora star su questa riva
tronco senza rami; ma ciò che piú m’addolora
è non aver fiore, polpa o terra,
per il verme della mia sofferenza.
Se tu sei il mio tesoro occulto,
se sei la mia croce e il mio dolor bagnato,
se sono il cane del tuo dominio,
non lasciarmi perdere ciò che ho guadagnato
e inghirlanda le acque del tuo fiume
con foglie del mio autunno perduto.
Da “Poesie sparse”
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