martedì 30 giugno 2015

Alexandros Panagulis






IL PERCORSO

Tre passi in avanti
e tre indietro di nuovo
mille volte lo stesso percorso 
Seimila passi 
La passeggiata di oggi 
mi ha stancato 
Forse perché 
misuravo i passi 
Ora sto fermo 
ma domani 
comincerò a camminare all'inverso 
(La varietà abbellisce la vita!) 
E un'altra cosa penso: 
se faccio i passi più corti
quattro a quattro potrò misurarli 
Sì l'ho pensata bene 
Il percorso diventerà più bello...


GLI SPETTATORI

Sacrifici vestiti
con begli inni
ignoranza nascosta
in tante conoscenze
bugie che amarono tutti gli uomini

Opera che fu recitata
da secoli e ora
le stesse parole


le stesse figure
e sono comparse 
gli spettatori
Grano e olio e vino
luce e incensi
vesti d'oro e preghiere
Chiese e altari e simboli
e come comparse sempre
gli spettatori
Natale 1971


IL PROGRESSO

C'erano schiavi un tempo
Oggetti di carne
Animali con due piedi
che nascevano e morivano
servendo bestie con due piedi

Sì 
c'erano schiavi un tempo
che in vita
li teneva la speranza
della Libertà

Anni e anni sono passati
e adesso
quegli schiavi non esistono più

Ma è nato
un nuovo genere di schiavi
Schiavi pagati
Schiavi saziati
Schiavi che ridono
Schiavi che vogliono
Rimanere schiavi

Questo è il Progresso!
1972


PROMESSA

Le lacrime che dai nostri occhi
vedrete sgorgare
non crediatele mai
segni di disperazione
Promessa sono solamente
Promessa di lotta
Febbraio 1972


COME ANDAVANO I POETI

Come andavano girando nel passato
i poeti
e come declamavano le loro verità
verità vestite di belle parole
dai racconti battezzate
così andavo girando anch'io
in luoghi sconosciuti
ma belli al pari dei nostri
e volevo credere che
non voltavo le spalle al mondo

Non viaggio io
parlo a me stesso
pei boschi i monti le valli
non viaggio io
sono le campagne che corrono
e il mio ricordo legato agli amici
che in qualche posto
stavano aspettando
di vedermi sbucare all'improvviso
ai giorni lontani in cui
con la sola forza dei sogni
costruivamo speranze
e il dolore
ci accompagnava ovunque sempre

Alberi montagne vallate viaggiano
ed io
legato a loro che soffrivano perchè soffrivo
che piangevano perchè piangevo
che invocavan sbarre perchè ero dietro le sbarre
Solo

Sono trascorsi anni e io
senza dimenticare il dolore
ma senza diventare
ingiusto a rievocarlo
per le stesse strade vo camminando
strade che soltanto
chi ha sofferto conosce
e la mia cella anelo con nostalgia
se penso che in quei giorni davo qualcosa
che tutti capivano

E quando penso a quello che so
che accade ora
ora più di allora
senza che gli altri riescano a capirlo
neanche a intuirlo
dico:
la mia fine verrà nel modo in cui vogliono coloro che hanno il 
potere.
28 Aprile 1976

lunedì 8 giugno 2015

JULIO CORTAZAR

 TOCCO LA TUA BOCCA 

Tocco la tua bocca, con un dito tocco tutto l’orlo della tua bocca, la sto disegnando come se uscisse dalle mie mani, come se per la prima volta la tua bocca si schiudesse, e mi basta chiudere gli occhi per disfare tutto e ricominciare, ogni volta faccio nascere la bocca che desidero, la bocca che la mia mano sceglie e ti disegna in volto, una bocca scelta fra tutte, con sovrana libertà scelta da me per disegnarla con la mia mano sul tuo volto, e che per un caso che non cerco di capire coincide esattamente con la tua bocca che sorride sotto quella che la mia mano ti disegna.

Mi guardi, mi guardi da vicino, ogni volta più da vicino e allora giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta più da vicino e gli occhi ingrandiscono, si avvicinano fra loro, si sovrappongono e i ciclopi si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano tiepidamente, mordendosi con le labbra, appoggiando appena la lingua sui denti, giocando nei loro recinti dove un’aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio. Allora le mie mani cercano di affondare nei tuoi capelli, carezzare lentamente la profondità dei tuoi capelli mentre ci baciamo come se avessimo la bocca piena di fiori o di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura. E se ci mordiamo il dolore è dolce, se soffochiamo in un breve e terribile assorbire simultaneo del respiro, questa istantanea morte è bella. E c’è una sola saliva e un solo sapore di frutta matura, e io ti sento tremare stretta a me come una luna nell’acqua.



martedì 2 giugno 2015

GIUGNO CESANO

In collaborazione con la Pro loco di Cesi,
 il 5 giugno replicheremo la commedia di Giulio Biancifiori
 Lu Posticinu,  
 il 13 porteremo in scena uno spettacolo su Libero Liberati. 


VI ASPETTIAMO