giovedì 12 gennaio 2017

Charles Perrault





Charles Perrault, l'autore di Cappuccetto rosso, La bella addormentata e Cenerentola era nato il 12 gennaio 1628 a Parigi e prima di dedicarsi alla scrittura, era un avvocato. Di famiglia ricca e altoborghese, studiò infatti nelle scuole migliori di Francia, si laureò in Legge, dedicandosi in seguito ai servizi statali. Fu anche grazie a lui che venne fondata l'Accademia delle Scienze di Francia. La sua produzione letteraria non è stata particolarmente originale, ma è a lui che dobbiamo, ben 200 anni prima dei fratelli Grimm, la prima e più importante raccolta di fiabe in poesia e prosa tratte dalla tradizione orale europea.
 Nel 1695, all'età di 67 anni, scrisse infatti la raccolta "Storie e racconti dei tempi passati, con la morale" (Histoires ou contes du temps passé, avec des moralitez), più note col titolo di "Racconti di Mamma Oca" (Contes de ma mère l'Oye). Si tratta di una serie di racconti morali progettati per indurre il lettore a riflettere sui dilemmi presentati ai protagonisti delle fiabe. 
Le più famose sono La belle au bois dormant (La bella addormentata nel bosco), Le petit chaperon rouge (Capuccetto rosso), Le chat botté (il gatto con gli stivali), Cendrillon (Cenerentola), Le petit poucet (Pollicino), Peau d'asne (Pelle d'asino), Riquet à la houppe (Enrichetto dal ciuffo). Il libro ebbe un enorme successo e venne tradotto in tutta Europa, fondando il nuovo genere delle fiabe. I suoi racconti e alcune delle sue favole influenzarono le versioni tedesche scritte dai fratelli Grimm nel '800. 
Non tutte le fiabe, così come le conosciamo, sono quelle "originali" di Perrault. Prendiamo per esempio Cappuccetto Rosso. La versione di Perrault finisce drammaticamente quando la bambina viene mangiata dal lupo. Senza cacciatori salvifici e tagli nella pancia del lupo. Ma con la morale lapidale: non fidarsi degli sconosciuti.
 Anche la Bella addormentata è un mix tra l'originale di Perrault (che a sua volta si faceva a un racconto orale che risaliva al 14° Secolo) e la versione dei fratelli Grimm. 
 Le continue riscritture delle fiabe raccolte dalla tradizione, alle quali si adattarono Perrault e anche i Grimm, avevano lo scopo di addolcire i racconti per evitare coinvolgimenti emotivi e cattivi esempi ai bambini della società borghese. Non però senza creare altre vittime: la figura della matrigna cattiva deriva dal fatto che i racconti originali di mamme naturali ostili verso i propri figli erano da censurare per la morale puritana. La colpa doveva essere delle seconde mogli.
 Le fiabe, originali o rimaneggiate, hanno schemi fissi. Si differenziano dai miti per il fatto che questi servono di solito a impreziosire le origini di un popolo o di uno Stato, o a legittimare i principi etici delle religioni. Le fiabe, invece, non rientrano nella sfera istituzionale, ma restano nell’ambito dell’esperienza e della morale popolare.
                                                                                                                              
Liberamente tratta da Focus

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