L’AUTUNNO
Ecco venuto il radioso freddo di settembre:
il vento voleva entrare e giocare nelle stanze;
ma la casa ha l’aria severa, questa mattina,
e lo lascia fuori a singhiozzare in giardino.
Come tutte le voci dell’estate sono morte!
Perché non si mettono tabarri alle statue?
Tutto è intirizzito, tutto trema e tutto ha paura; credo
che la tramontana batta i denti e che l'acqua stessa abbia freddo.
Le foglie corrono nel vento come impazzite;
vorrebbero andare dove volano gli uccelli,
ma il vento le riprende e sbarra loro la strada:
domani andranno a morire sullo stagno.
Il silenzio è leggero e calmo; per un momento
il vento soffia di traverso come un suonatore di flauto,
e poi tutto ridiventa ancora silenzioso,
e l’Amore che giocava sotto la bontà dei cieli
ritorna per scaldare davanti al fuoco che arde
le sue mani piene di freddo e le gambe infreddolite,
e la vecchia casa che lui trasfigura
trasale e si intenerisce nel sentirlo entrare.
Ecco venuto il radioso freddo di settembre:
il vento voleva entrare e giocare nelle stanze;
ma la casa ha l’aria severa, questa mattina,
e lo lascia fuori a singhiozzare in giardino.
Come tutte le voci dell’estate sono morte!
Perché non si mettono tabarri alle statue?
Tutto è intirizzito, tutto trema e tutto ha paura; credo
che la tramontana batta i denti e che l'acqua stessa abbia freddo.
Le foglie corrono nel vento come impazzite;
vorrebbero andare dove volano gli uccelli,
ma il vento le riprende e sbarra loro la strada:
domani andranno a morire sullo stagno.
Il silenzio è leggero e calmo; per un momento
il vento soffia di traverso come un suonatore di flauto,
e poi tutto ridiventa ancora silenzioso,
e l’Amore che giocava sotto la bontà dei cieli
ritorna per scaldare davanti al fuoco che arde
le sue mani piene di freddo e le gambe infreddolite,
e la vecchia casa che lui trasfigura
trasale e si intenerisce nel sentirlo entrare.
Essere nella natura come
albero umano,
dispiegare i propri
desideri come fitto fogliame,
e sentire, dalla pacifica
notte e dalla burrasca,
la linfa universale
affluire nelle mani.
Vivere, avere i raggi del
sole in viso,
bere il sale ardente della
salsedine e delle lacrime
e gustare intensamente la
gioia e il dolore
che creano un vapore umano
nello spazio.
Sentire nel proprio cuore
l’aria, il fuoco e il sangue vivi
turbinare come fa il vento
sulla terra;
- elevarsi al reale e
chinarsi al mistero,
essere il giorno che sale e
l’ombra che discende.
Come la sera imporpora il
colore della ciliegia,
lasciar colare dal cuore
vermiglio la fiamma e l’acqua,
e come l’alba luminosa
appoggiata al colle
avere l’anima che sogna,
seduta al confine del mondo…
Nessun commento:
Posta un commento