mercoledì 11 novembre 2015

Giuseppe Avarna



Vorrei 

Vorrei 

la sabbia del Sahara 

nel fragile vetro 

della mia clessidra 

per il tempo dell’eternità. 





"A Gualtieri Sicaminò (piccolo paese nella zona tirrenica della provincia di Messina) è vissuto un nobile poeta innamorato: il duca Giuseppe Avarna. Il duca ha sempre condotto una vita originale, eccentrica e dedicata alla poesia, ma la vera svolta della sua esistenza è avvenuta nel 1980. Quell’anno, infatti, ha conosciuto una hostess americana (Tava Daetz) circa quarant’anni più giovane di lui. L’amore è stato immediato da entrambe le parti. L’hostess si è trasferita in Sicilia e il duca Avarna ha divorziato dalla sua prima moglie (Magda Persichetti) abbandonando, così, i tre figli avuti durante il matrimonio e perdendo tutti i suoi beni. Ai due innamorati non è stato concesso di risiedere nel grande maniero posseduto dalla famiglia Avarna (affidato alla prima moglie e ai tre figli) ma gli è stato permesso l’alloggio in una piccola chiesa sconsacrata vicina al castello. I due vivevano con poche risorse: una piccola pensione per lui e qualche guadagno sporadico per lei. Le giornate però trascorrevano felicemente: Tava a suonare la chitarra e il duca a comporre poesie. Un idillio che puntualmente si concludeva con una lunga notte d’amore al termine della quale il duca usciva nel cortile che separa la cappella della chiesa dal castello e cominciava a suonare le campane. Un modo per gridare alle stelle la sua gioia, ma anche per fare ingelosire l’ex moglie che continuava a risiedere nel maniero degli Avarna.
Gli anni successivi sono trascorsi tra battaglie legali e servizi giornalistici su questa inusuale storia d’amore. Fino al 21 febbraio del 1999: mentre Tava era fuori dalla Sicilia, all’interno dell’abitazione, una stufa ha causato un incendio che ha provocato la morte del duca Avarna, intento a mettere in salvo le tante poesie che, nel corso degli anni, aveva scritto per la sua compagna."


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