Sono contenta che voi siate ammalato non di me
Sono contenta che voi siate ammalato non di me,
sono contenta che io sia ammalata non di voi,
che mai la pesante sfera terrestre
mancherà sotto i nostri piedi.
Sono contenta che si possa essere buffe -
lasciate andare - e non giocare con le parole,
e non arrossire di un'onda soffocante
appena sfiorandosi con le maniche.
Sono contenta, inoltre, che voi davanti a me
tranquillamente abbracciate un'altra,
non mi augurate di bruciare nel fuoco
infernale perché bacio non voi.
Che il mio dolce nome, mio tenero,
non ricordiate né di giorno né di notte - invano...
Che mai nel silenzio di una chiesa
canteranno sopra di noi: Alleluja!
Vi ringrazio con il cuore e con la mano
per il fatto che voi - senza saperlo!- così
mi amate: per la mia tranquillità notturna,
per la rarità degli incontri alle ore del tramonto,
per le nostre non-passeggiate sotto la luna,
per il sole non sopra le nostre teste,
per il fatto che voi siate ammalato -ahimé!- non di me,
per il fatto che io sia ammalata - ahimé!- non di voi.
sono contenta che io sia ammalata non di voi,
che mai la pesante sfera terrestre
mancherà sotto i nostri piedi.
Sono contenta che si possa essere buffe -
lasciate andare - e non giocare con le parole,
e non arrossire di un'onda soffocante
appena sfiorandosi con le maniche.
Sono contenta, inoltre, che voi davanti a me
tranquillamente abbracciate un'altra,
non mi augurate di bruciare nel fuoco
infernale perché bacio non voi.
Che il mio dolce nome, mio tenero,
non ricordiate né di giorno né di notte - invano...
Che mai nel silenzio di una chiesa
canteranno sopra di noi: Alleluja!
Vi ringrazio con il cuore e con la mano
per il fatto che voi - senza saperlo!- così
mi amate: per la mia tranquillità notturna,
per la rarità degli incontri alle ore del tramonto,
per le nostre non-passeggiate sotto la luna,
per il sole non sopra le nostre teste,
per il fatto che voi siate ammalato -ahimé!- non di me,
per il fatto che io sia ammalata - ahimé!- non di voi.
Ai miei versi scritti così presto
che nemmeno sapevo d'esser poeta,
scaturiti come zampilli di fontana,
come scintille dai razzi.
Irrompenti come piccoli démoni
in un sacrario di sogno e d'incenso,
ai miei versi di di giovinezza e di morte,
versi che nessuno ha mai letto!
Sparsi fra la polvere dei magazzini,
dove nessuno li prese o li prenderà,
i miei versi, come i vini pregiati,
avranno la loro ora.
che nemmeno sapevo d'esser poeta,
scaturiti come zampilli di fontana,
come scintille dai razzi.
Irrompenti come piccoli démoni
in un sacrario di sogno e d'incenso,
ai miei versi di di giovinezza e di morte,
versi che nessuno ha mai letto!
Sparsi fra la polvere dei magazzini,
dove nessuno li prese o li prenderà,
i miei versi, come i vini pregiati,
avranno la loro ora.
Indizi
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!
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