lunedì 12 maggio 2014

Dante Gabriel Rossetti





Dante Gabriel Rossetti nasce a Londra nel 1828 , il padre Gabriele è un uomo di lettere insegnate e ammiratore dei poeti inglesi ed italiani, da lui Dante assorbirà l’amore per le arti. Nonostante il nome italiano, Rossetti è un pittore inglese che sviluppa la sua attività nella seconda metà dell’Ottocento. Rossetti studia poesia e pittura alla Royal Academy Schools e compie importanti traduzioni dei testi di famosi poeti italiani , la più celebre “La Vita Nova“ di Dante Alighieri. Nel 1848 insieme a William Holman Hunt e John Everett Millais fonda la Confraternita dei Preraffaeliti ., i quali cercarono di ricondurre l'arte a pura espressività religiosa, individuando nell'opera dei pittori del passato (prima di Raffaello) un esempio di una spiritualità veramente vissuta.( Dopo l'iniziale impronta mistica ed estetizzante, sostenuto dagli interventi del critico J. Ruskin, il movimento assunse toni di protesta sociale contro il materialismo della civiltà industriale e lo sfruttamento delle classi povere. Di questa seconda fase furono protagonisti W. Morris e E. Burne-Jones, i quali tentarono di ridare dignità all'artigianato per dar vita a una concreta produzione d'arte decorativa, capace d'incidere sulla vita e sul costume sociale.)
Nel 1850 Dante insieme ai suoi compagni d’arte pubblica alcuni numeri di una rivista di pittura The Germ. Nel 1860 sposò la sua modella Elizabeth Eleanor (Lizzie) Siddal, anch’essa poeta e pittore.  Quando Lizzie morì (1862) per consunzione e abuso di laudano, Rossetti, che la raffigurò in Beata Beatrix (1864-70, Londra, Tate Gall.), cadde in profonda depressione; fu sostenuto dagli amici, tra cui Th. H. H. Caine, i quali lo convinsero a recuperare l'antico manoscritto delle sue poesie, sepolto insieme con la moglie, e a pubblicarlo (Poems, 1870). Nel 1881 in Ballads and sonnets uscì con altre poesie The house of life, raccolta di sonetti ispirata alle esperienze spirituali   e all'amore per la moglie. La poesia di Rossetti, che fu amico di A. Ch. Swinburne e sensibile all'influenza di E. A. Poe, è ricca di musicalità verbale e si compiace in arcaismi, secondo l'esempio di J. Keats.



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