domenica 2 febbraio 2014

La Candelora ed i proverbi di febbraio


 
 
Il nome latino Februarius  deriva da februa che significa – mezzi di purificazione-.

I februa erano panni di lana con cui si aspergeva il sangue delle vittime sacrificali o focacce di farro tostato con sale, che teneva il littore quando si procedeva alla purificazione di una casa o ancora fronde di un albero puro con cui i sacerdoti si adornavano le tempie o infine qualunque cosa con cui si purificassero i corpi.
Nell’antica Roma, un sacrificio espiatorio a Giunone apriva  il mese di febbraio, mese delle purificazioni per prepararsi al passaggio dell’anno nuovo in marzo.

I Celti a loro volta celebravano all’inizio di questo mese, la festa della luce nascente, che poi è diventata la nostra Candelora.
Per una coincidenza calendariale la chiesa fissò al due febbraio la festa della Purificazione della
Beata Maria.
Il Lunario toscano del 1805 riporta: “ La mattina si fa la benedizione delle candele che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla chiesa per togliere un antico costume dei Gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano correndo per la città, mutando quella superstizione in religione e pietà cristiana”.

 
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Proverbi

                                          Delle cere (candele) la giornata
ti dimostra la vernata,
se vedrai pioggia minuta
la vernata fia compiuta,
ma se vedi sole chiaro
marzo fia come gennaro.
*
Per la Santa Candelora se nevica o se plora dall’inverno siamo fora; ma se è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno.
Se di febbraio corrono i viottoli, empi di vino e olio tutti i ciottoli.
*
Febbraio, ferra l’acquaio.
*
 Se febbraio non febbreggia, marzo matteggia.
 
 

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