mercoledì 5 febbraio 2014

Johan Ludvig Runeberg


 
 
Scrittore finlandese (Pietarsaari 1804 - Porvoo 1877) di lingua svedese. Si trovò alla morte del padre (1828) in difficili condizioni economiche, e da allora in poi la descrizione della vita degli umili ebbe preferenza nei suoi racconti e nelle sue poesie: queste, apparse in 3 voll. ("Poesie" 1830-43), rivelano un poeta originale soprattutto negli idillî ed epigrammi, tutti pervasi da un fresco sentimento della natura, specie del paesaggio finlandese, e da un ardente patriottismo ("Il sepolcro di P.", 1831; ecc.). Il suo capolavoro resta però "I racconti dell'alfiere Stḁl", ( prima parte 1848, seconda 1860), specie di romancero della guerra (1808-09), combattuta da Finlandesi e Svedesi contro la Russia: sono 35 quadri ispirati a episodî di eroismo, devozione e fedeltà. Il canto introduttivo ("Il nostro paese"), musicato da F. Pacius, è divenuto dal 1848 inno nazionale. Di  lui. si ricordano anche la tragedia neoclassica "I re a Salamina", (1863), non priva di reminiscenze shakespeariane, il poema ossianico "Re Fjalar",( 1844), i poemi narrativi Hanna (1836), Nadeschda (1841) e  ("La sera di Natale", 1841).

Il primo bacio
La stella della sera sedeva sul bordo di una nuvola d’argento
e nel crepuscolo laggiù da un boschetto una ragazza le chiese:
“Dimmi, stella della sera, cosa si dice in cielo
quando qualcuno dona il primo bacio alla persona amata?”
E la timida figlia del cielo rispose:
“Gli angeli celesti in schiera guardano in terra
vedendo in quel momento il riflesso della loro propria luce;
solo la Morte volge lo sguardo altrove e piange”.

 

 


 

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