lunedì 13 maggio 2013

Chocano, José Santos


Poeta peruviano (Lima 1875-Santiago del Cile 1934). Dopo Rubén Darío è da considerarsi il maggior rappresentante del modernismo ispano-americano. Chocano ebbe una vita tumultuosa e impegnata. Conobbe la prigione e l'esilio. Fu diplomatico in vari Paesi dell'America Latina e in Spagna; in Messico fu a fianco di Pancho Villa come segretario e in Guatemala collaborò col dittatore Estrada Cabrera alla caduta del quale scampò alla fucilazione. Tornato in Perú nel 1922, tre anni dopo uccise un suo avversario, lo scrittore Edwin Edmore. Si rifugiò quindi a Santiago dove fu assassinato su un tram.
***
BLASONE


Sono il cantore d'America autoctono e selvaggio:
la mia lira ha un'anima, il mio canto un ideale.
Il mio verso non si culla appeso ai rami
con lenta oscillazione di amaca tropicale...
Quando mi sento inca, rendo omaggio
al Sole, che mi dà lo scettro del suo potere reale;
quando mi sento ispano ed evoco il colonialismo
somigliano le mie strofe a trombe di cristallo.
La mia fantasia proviene da ascendenza mora:
le Ande sono d'argento, ma il leone, d'oro,
e le due caste fondo con epico fragore.
Il sangue è spagnolo e incaico è il battito;
e se non fossi Poeta, forse io sarei stato
un bianco avventuriero o un indio imperatore.

(dalla raccolta Alma América, 1906, traduzione di Sara Piazza)

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