martedì 16 dicembre 2014

Ludwik Lejzer Zamenhof

 .



Nacque a Białystok nel 1859 figlio dell'insegnante di lingue Mordechai Zamenhof (il quale preferiva la dizione russa Marko). La famiglia Zamenhof (o Samenhof secondo alcune grafie) era una famiglia di ebrei lituani, ma Ludwik Lejzer si definì sempre "ebreo russo".È universalmente noto per aver fondato le basi dell'esperanto, la lingua ausiliaria internazionale più parlata al mondo. 
Il secondo nome per i gentili Ludwik lo elesse in onore a Francis Lodwick, che nel 1652 pubblicò una lingua artificiale, della quale Zamenhof venne a sapere nelle opere di Comenius.
La città di Białystok, oggi in Polonia, all'epoca era assoggettata all’impero zarista ed era abitata da diversi gruppi etnici che si differenziavano per le distinte posizioni politiche, sociali, linguistiche e religiose: i russi (greco-ortodossi), erano per lo più impiegati e militari; gli ebrei (di lingua yiddish) erano commercianti; e i polacchi (cattolici) erano operai. Le tensioni tra le varie etnie erano forti e assumevano a volte forme violente, come racconta lui stesso nell'Originala Verkaro, con l'aggiunta di questo commento: “Questo luogo della mia nascita e degli anni della mia fanciullezza ha impresso il primo corso a tutte le mie aspirazioni successive”.
Nel 1874 la famiglia si trasferì a Varsavia, dove il giovane Zamenhof frequentò il ginnasio. Studiò poi medicina prima a Mosca e poi di nuovo a Varsavia, specializzandosi infine in oftalmologia a Vienna. Per quanto riguarda la formazione religiosa, mentre la madre era un'ebrea osservante, il padre, fortemente influenzato dall'illuminismo ebraico, si definiva ateo; e Zamenhof derivò da queste diverse influenze una visione molto personale della religione.
Il 9 agosto 1887 Zamenhof sposò Klara Silbernik. Ludwik e la moglie Klara ebbero tre figli: Adam, Sofia e Lidia (che si convertì al bahaismo). Adam fu ucciso dai nazisti, mentre le due figlie morirono nel campo di sterminio di Treblinka. Il nipote Louis-Christophe Zaleski-Zamenhof ora vive in Francia.
Pur avendo coscienza di essere strettamente legato alle proprie origini ebraiche, Zamenhof era deciso a non legarsi con “gli obiettivi e gli ideali di un particolare gruppo o religione”, individuando nella diversità linguistica la causa principale “che allontana la famiglia umana e la divide in fazioni nemiche”.
Giudicati il latino ed il greco inadatti per la vita moderna perché troppo difficili ed arcaici, Zamenhof contestò anche l’uso di un idioma nazionale in ambito internazionale, e si orientò verso la pianificazione di una lingua nuova, di cui tracciò, già tra il 1875 ed il 1878, un suo primo progetto, chiamato Lingwe Universala.
Dopo la parentesi moscovita, tornato nel 1881 a Varsavia, Zamenhof venne a sapere che i suoi manoscritti erano stati distrutti, ma non s'abbatté e riprese a lavorare al suo progetto. Finalmente, il 26 luglio 1887, Zamenhof, con l'aiuto economico del futuro suocero, riuscì a pubblicare un primo manuale in russo della nuova lingua, battezzata Lingua Internazionale. In quell'occasione adottò lo pseudonimo di "Dottor Esperanto".





Nessun commento:

Posta un commento