domenica 28 aprile 2013

Mary Wollstonecraft




E’ stata una scrittrice inglese e una femminista ante litteram. Moglie dell’anarchico William Godwin e madre di Mary Shelley, lasciò l’Inghilterra nel 1792 per assistere alla Rivoluzione francese. In quello stesso anno pubblicò il suo celebre manifesto Rivendicazione dei diritti della donna, che influenzerà i movimenti femministi futuri. Il testo rivendicava la parità dei diritti della donna, da raggiungere attraverso una radicale riforma del sistema scolastico . Si schiera in favore del miglioramento dell’educazione dei cittadini, di modo che si potesse così giungere ad un maggior rispetto delle donne e alla formazione di figure femminili meno civettuole ma più consapevoli. Nei suoi scritti Mary Wollstonecraft punta l'indice contro la discriminazione della donne. Lei riteneva che la natura avesse certamente creato delle differenze tra i generi sessuali, ma che la civiltà le avesse incrementate, anche attraverso un'educazione di stampo sessista. Infatti, l'istruzione cattiva ed insufficiente era per lei alla base della miseria delle donne e per questo proponeva una riforma dell'istituto scolastico, capace di "produrre" individui migliori (classi miste - maschi e femmine - ed integrazione dell'educazione scolastica con quella casalinga). Non negava l'esistenza di donne sciocche e superficiali, ma ciò non era dovuto a fattori biologici, bensì all'educazione finalizzata proprio alla concezione di figure femminili di questa tipologia. Nel celeberrimo Vindication of the Rights of Woman (1792) così descrive la condizione femminile dell'epoca :


« Le donne si trovano dovunque a vivere in questa deplorevole condizione: per difendere la loro innocenza, eufemismo per ignoranza, le si tiene ben lontane dalla verità e si impone loro un carattere artificioso, prima ancora che le loro facoltà intellettive si siano fortificate. Fin dall'infanzia si insegna loro che la bellezza è lo scettro della donna e la mente quindi si modella sul corpo e si aggira nella sua gabbia dorata, contenta di adorarne la prigione. Le donne, assieme agli uomini, sono rese deboli e amanti del lusso dai piaceri rilassanti che il benessere procura; ma in aggiunta a questo, sono rese schiave della propria persona, e devono renderla attraente in modo che l'uomo presti loro la sua ragione per guidarne bene i passi malsicuri»

A questo proposito, la Wollstonecraft polemizza con James Fordyce, John Gregory e Jean-Jacques Rousseau, che nei loro scritti negavano alle donne il diritto all'educazione; Rousseau, nell'Émile (1762), riporta infatti che le donne avrebbero dovuto essere educate in modo da piacere all'uomo. Le opere di Mary Wollstonecraft sono state lungamente ignorate, finché dagli anni Sessanta del XX secolo i suoi scritti tornarono finalmente alla ribalta grazie all'ondata femminista. Nel periodo successivo emergerà una nuova immagine della scrittrice, vista come prodotto della sua epoca e tuttavia viene rilevata la continuità del suo pensiero con le successive correnti femministe.

Nessun commento:

Posta un commento