lunedì 10 novembre 2014

Friedrich Schiller




Inno Alla gioia 
Gioia, bella scintilla divina,
figlia degli Elisei,
noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
La tua magia ricongiunge
ciò che la moda ha rigidamente diviso,
tutti gli uomini diventano fratelli,
dove la tua ala soave freme.
L'uomo a cui la sorte benevola,
concesse di essere amico di un amico,
chi ha ottenuto una donna leggiadra,
unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito, lasci
piangente e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
tutti i buoni, tutti i malvagi
seguono la sua traccia di rose!
Baci ci ha dato e uva ,
un amico, provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!
***

 L'inno alla gioia  è il movimento finale della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven composta nel 1823 e nel 1972 e adottato come inno ufficiale dell'Unione Europea. Si tratta in realtà dell'inno non solo dell'Unione europea ma anche dell'Europa in generale. Il testo fu composto nel 1785 da Friedrich von Schiller e che successivamente  Beethoven musicò. Risalta la visione idealistica di Schiller sulla nascita di un sentimento  di fratellanza fra gli uomini che Beethoven apprezzava e condivideva. 

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