sabato 2 febbraio 2013

Hugo von HOFMANNSTHAL, poeta, narratore, commediografo e saggista austriaco, Vienna 01/02/1874 - Rodaun 1929. Dopo aver frequentato il liceo a Vienna, Hofmannsthal studiò giurisprudenza e superò il primo esame di Stato; studiò poi filologia romanza e nel 1898 conseguì la laurea in filosofia. Durante la prima guerra mondiale fu dapprima ufficiale della riserva in Istria, poi all'archivio di guerra e nel servizio stampa del Quartier Generale. La caduta dell'impero asburgico lo colpì come una sventura personale. Da questo colpo non si riprese mai completamente. Hofmannsthal venne alla ribalta a 17 anni come ragazzo prodigio. Già nel 1890 aveva pubblicato nella rivista «An der schonen blauen Donau» quattro poesie, firmandosi «Loris Melikow» (nome di un generale russo sotto Alessandro II). il giovane poeta divenne celebre di colpo. Fino al 1895 egli pubblicò con lo pseudonimo di «Loris», perché come alunno del Liceo accademico gli era proibita l'attività letteraria. Ancor prima di aver fatto la sua esperienza del mondo e di aver dominato razionalmente i problemi della vita, Hofmannsthal possedeva una vasta coscienza universale, un senso dell'unità totale, della connessione cosmica paragonabile al «panteismo» dei giovane Goethe: non nel senso del misticismo cristiano, bensì piuttosto come una specie di panpsichismo. Nelle prime poesie si avvicendano unità cosmica e introversione estrema: io come mondo mondo come io. L'esperienza dei mondo ha per lui il carattere dell'anamnesi, della reminiscenza platonica. La grande crisi avvenuta nella sua vita e nella sua produzione intorno al 1900 fu causata dall'uscita dalla «preesistenza». Così definì Hofmannsthal «lo stato glorioso ma pericoloso»; La difficoltà di giungere alla vita dallo stato mistico-preesistente, era aggravata dal fatto che inizialmente il poeta non aveva fede religiosa. Il sacrificio che Hofmannsthal come poeta dovette compiere, è espresso nella frase dello «Ad me ipsum»: «Il dominio magico della parola, dell'immagine, del segno non può essere trasposto dalla preesistenza all'esistenza». Hofmannsthal, giunto a questo punto della sua evoluzione, non si rassegnò e non si chiuse nel silenzio, anche se non scrisse più poesie. Di tutta la sua produzione lirica, egli salvò solo 25 poesie. Dal poeta venne fuori il drammaturgo il «saggista» - in un senso molto elevato - e il depositario di una grande eredità, il politico della civiltà. Tra le sue opere più famose:Der weisse Fächer» (1907) tratta il problema fedeltà-infedeltà in chiave ironica; «Der Abenteurer und die Sängerin» (1899) accenna per la prima volta (ironicamente) al motivo matrimonio-paternità-figli. In «Oedipus und die Sphinx» (1906) sembrano affievoliti sia il determinismo scientifico sia le teorie di Bachofen e di Freud. Il sangue appare come portatore del destino e della maledizione ereditaria, non molto diversamente dagli «Spettri» di H. Ibsen. Con le commedie, che Hofmannsthal definisce la socialità raggiunta» egli intraprende la via della connessione non mistica col mondo. Der Schwierige» (1921) «Florindo» (1923), «Der Unbestechliche» (1956) e «Arabella» (per Richard Strauss, pubblicato postumo nel 1933). Queste commedie con i temi in esse trattati (fedeltà e infedeltà, irrigidimento e «venirsi incontro», matrimonio e paternità) non soltanto sono connesse tra di loro ma anche con la sua prima produzione. Nella sua opera narrativa figurano il romanzo «Andreas oder Die Vereinisten» (pubblicato postumo nel 1932 «Die Dame mit dem Hundchen» («La signora col cagnolino») e «Die wunderbare Freundin» («L'amica meravigliosa»). Sul piano umano e ideologico, si adoperò per divulgare «la concezione politica dello spirito e la concezione spirituale della politica, nell'intento di formare una vera nazione» (nel discorso dí Monaco del 1927: «Das Schrifttum als geistiger Raum der Nation», «La letteratura come spazio spirituale della nazione»). Perseguì questo scopo anche attraverso la produzione librettistica e la sua attività di curatore di testi oltre alla creazione del festival di Salisburgo, di cui fu l'animatore spirituale. Il suo obiettivo ultimo era un'Europa rinnovata grazie alle risorse classiche, umanistiche e cristiane, che doveva abbracciare in ugual misura l'elemento tedesco, quello slavo e quello neolatino. ****************** Fonte : Dizionario della letteratura mondiale del 900

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